• Sab. Gen 18th, 2025

Cosa significa “la parte buona”? Cos’è il SAB?

  • Home
  • Cosa significa “la parte buona”? Cos’è il SAB?

Lapartebuona.it è il sito internet del SAB (Settore Apostolato Biblico = Servizio di Animazione Biblica) della Diocesi di Perugia-Città della Pieve. Il  SAB è stato istituito dall’Arcivescovo di Perugia, S.E. Card. Gualtiero Bassetti, il 16 dicembre 2016, con il Decreto istituzione SAB che contiene anche lo statuto e i nomi dei fondatori. Per maggiori informazioni su chi siamo, si veda la sezione relativa nel menu.

Una delle attività del SAB è la promozione e la conoscenza delle Scritture sacre, del Primo e del Nuovo Testamento. In quest’anno 2020-2021 stiamo leggendo e studiando gli Atti degli Apostoli. Nell’anno 2019-2020 si è letto il libro dei Salmi; nell’anno 2018-2019 Luca; nell’anno 2017-2018 si sono letti i libri di Ester, Daniele e Tobia; nell’anno 2016-2017 il Vangelo secondo Matteo.

 

Il significato del nome del sito, “la parte buona”

Deriva da una pagina del vangelo secondo Luca, al capitolo decimo (Lc 10,38-42): 38Mentre erano in cammino, (Gesù) entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. 39Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. 40Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». 41Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, 42ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Gesù si rivolge a Maria, sorella di Marta, parlando di una “parte buona” che non le sarà tolta. La versione ufficiale del vangelo di Luca della Conferenza Episcopale Italiana sceglie di tradurre con “parte migliore”. Come notato recentemente da un esegeta, Matteo Crimella, che ha commentato Luca, in questo modo si introduce una comparazione (poiché migliore suppone qualcosa di meno buono), che invece era assente anche nell’antica e prestigiosa traduzione della Vulgata di san Girolamo, dove si legge che Maria ha scelto la parte optimam («Maria optimam partem elegit»), in quanto optimus è superlativo di bonus (e non comparativo, che è invece melior).

L’aggettivo greco che usa Luca è hagathèn, da hagathós, “buono”, che nel Nuovo Testamento «designa innanzitutto l’incomparabile bontà che contraddistingue Dio nella sua essenza, o la sua volontà, il suo comandamento, il “conforto eterno” e la “buona speranza”, che Dio ha dato alla comunità e che qualifica la sua consolazione, e ogni dono buono, ogni regalo che discende dall’alto, dal “Padre dei lumi”» (Balz-Schneider), ma può avere un uso anche vario, come appunto per «la parte buona che Maria ha scelto (Lc 10,42)» (ibid.). Naturalmente si può discutere ogni traduzione, e infatti un altro esegeta di Luca come Gerard Rossé, che pure traduce la frase di Gesù con “parte buona”, aggiunge che «probabilmente il positivo “la parte buona” sta per il superlativo: la parte migliore, secondo l’uso semitico ed ellenistico», proprio come ritiene anche Joseph Fitzmyer, che afferma la stessa cosa, e traduce “la parte migliore”, perché nel greco ellenistico il grado positivo dell’aggettivo (“buono”) è usato sia per il superlativo sia per il comparativo (in disuso).

Ma allora qual è l’esatta traduzione per dire la scelta di Maria rispetto a quella di Marta, sua sorella? Difficile dirlo, più importante sottolineare che «l’ascolto della parola di Gesù, la totale disponibilità alla venuta del Regno di Dio, è ciò che importa; tutto il resto non viene condannato, ma relativizzato» (Rossé).

Leggere e ascoltare la parola di Gesù comporta doverla tradurre bene e comprenderne il senso. Questa breve discussione che trae origine dalla nota pagina biblica di Lc 10,38-42 e dal nome di questo sito internet che la rievoca, ci dice che tutto ciò non è affatto scontato, e richiede impegno e dedizione. Il premio per chi sceglie questa parte buona è però grande.

Luca infatti vuole sottolineare come lo stare ai piedi di Gesù per ascoltare la Sua parola sia davvero buono, e un bene, il modo per poter ricevere un dono. Riprendendo ancora Matteo Crimella, possiamo sottolineare che Maria non ascolta semplicemente Gesù, ma la sua parola, e questo è significativo soprattutto per il lettore di oggi: «Il lettore non può più accogliere Gesù sotto il tetto della propria casa. Ma proprio per questa ragione il narratore annota che Maria “ascoltava la sua parola” (v. 39) invece di dire, con maggiore naturalezza, che “Maria lo ascoltava”. Tale sottile ma sostanziale differenza invita il lettore a riconoscere che la medesima esperienza di Maria è possibile a lui, molti anni dopo la morte e la risurrezione di Gesù, nella vicenda di fede cui è stato iniziato. Se, infatti, l’ascolto diretto di Gesù è negato al lettore, in quanto esperienza legata alla presenza storica del Nazareno, non gli è invece sottratto l’ascolto della sua parola, accessibile per mezzo della mediazione del testo composto sulla base della trasmissione dei testimoni divenuti ministri di quella medesima parola (cfr. Lc 1,2)».

Giulio Michelini

Jan Vermeer - Maria ai piedi di Gesù (olio su tela, 1654 ca)

Jan Vermeer – Maria ai piedi di Gesù (olio su tela, 1654 ca)

 

Bibliografia citata

  • J. Baumgarten, «Agathos», DENT I, 11-18.
  • M. Crimella, Luca. Introduzione, traduzione e commento, Nuova Versione della Bibbia dai Testi Antichi, San Paolo, Cinisello Balsamo (MI), 2015, 205.
  • J. Fitzmyer, The Gospel According to Luke X–XXIV. Introduction, Translation, and Notes, AB 28A, New York 1983, 894.
  • G. Rossé, Il Vangelo di Luca. Commento esegetico e teologico, Città Nuova, Roma 2001, 414.

 

bibbia_header

Settore Apostolato Biblico

 

«Il settore per l’Apostolato Biblico cura l’avvio e l’approfondimento della pratica della Parola di Dio nella vita delle Chiese locali, attraverso l’approccio diretto al testo biblico, in obbedienza al dettato conciliare: «È necessario che i fedeli abbiano grande accesso alla Sacra Scrittura» (Dei Verbum 22). In questo modo, favorisce l’incontro con il testo biblico come fonte e “libro della catechesi”: il Settore valorizza la centralità della Bibbia, la promuove e la diffonde a livello popolare, favorisce l’animazione biblica dell’intera pastorale (liturgia, carità, cultura, ecumenismo…) e coordina le attività diocesane sulla Parola di Dio. A livello nazionale collabora con l’Associazione Biblica Italiana e supporta i Settori per l’Apostolato biblico a livello regionale e diocesano».

(Conferenza Episcopale Italiana, Incontriamo Gesù. Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, Maggio 2014, 91)

 

«Il n. 91 [del documento Incontriamo Gesù] è esclusivamente dedicato all’Apostolato biblico. […] In questo paragrafo i punti che si possono mettere in rilievo sulla natura e i compiti dell’Apostolato biblico sono diversi: l’Apostolato biblico si cura di offrire gli strumenti adatti alla pratica diretta del testo biblico; è suo compito di consentire al più ampio numero di fedeli possibile di familiarizzare con la sacra Scrittura; mostra come la Bibbia sia il libro essenziale della catechesi e quindi anche fonte imprescindibile di tutti i catechismi; si occupa di organizzare attività bibliche specifiche come incontri biblici, convegni, settimane, ritiri ecc.; infine, si impegna nell’animazione biblica collaborando con tutte le componenti ecclesiali impegnate nei vari versanti della pastorale»

(Dionisio Candido, Responsabile AB nazionale)

 

«Per Apostolato Biblico (AB) si intende specificamente la cura e promozione, tra il popolo di Dio, dell’incontro diretto con il Libro Sacro, in quanto Parola di Dio e narrazione della storia della salvezza. L’Apostolato Biblico avviene dentro il quadro di una Pastorale Biblica: ad entrambi è chiamata tutta la comunità cristiana, benché in misura e modi diversi. In pratica, alla luce dell’esperienza, è più adeguato realizzare a livello diocesano, e analogamente ad altri livelli, un’unica struttura (ufficio, settore, servizio) che si interessa della Bibbia nella pastorale con specifica attenzione all’incontro diretto. Nella Nota della CEI del 1995 (La Bibbia nella vita della Chiesa, n. 41) si privilegia il termine “Settore Apostolato Biblico”».

(Ufficio Catechistico Nazionale – Settore Apostolato Biblico, L’Apostolato Biblico nelle comunità ecclesiali. Orientamenti operativi, Roma 2005)

 

COLLEGAMENTI E SITI INTERNET

 

Sito ufficiale CEI – Bibbia Edu

http://www.bibbiaedu.it/

 

Apostolato Biblico Nazionale – CEI

http://www.chiesacattolica.it/ucn/siti_di_uffici_e_servizi/ufficio_catechistico_nazionale/00000279_Apostolato_Biblico.html

 

Apostolato Biblico – Siti ufficiali delle diocesi italiane (ordine alfabetico, elenco provvisorio, da aggiornare)

  1. Albano: http://www.catechisticodiocesidialbano.com/clients
  2. Bergamo: http://www.diocesibg.it/home_page/curia/00000220_Sezione_Apostolato_Biblico.html
  3. Caserta: http://www.centroapostolatobiblico.it/
  4. Concordia – Pordenone: http://www.diocesi.concordia-pordenone.it/pls/pordenone/v3_s2ew_consultazione.mostra_pagina?id_pagina=1785
  5. Faenza – Modigliana: http://abdiocesifaenza.altervista.org/
  6. Milano: http://www.centropastoraleambrosiano.it/apostolato-biblico
  7. Padova: http://www.centropastoraleambrosiano.it/apostolato-biblico
  8. Palestrina: http://www.diocesipalestrina.it/sito/pastorale/pensare-la-fede/ufficio-catechistico/109-varie/545-apostolato-biblico
  9. Pescara – Penne: http://www.catechesipescara.com/apostolato-biblico
  10. Ravenna – Cervia: http://www.ucdravenna-cervia.it/sab/
  11. Rimini: http://www.diocesi.rimini.it/servizio-apostolato-biblico-sab/
  12. Rovigo: http://www.teologiarovigo.it/index.php?idpag=374
  13. Trani – Barletta – Bisceglie: http://www.apostolatobiblico-trani.it/
  14. Verona: http://www.catechesiverona.it/index.php/category/settore-apostolato-biblico/

 

Sito ufficiale dell’Associazione Biblica Italiana (ABI)